incesto
Gis & Nicole – Clitoride in Fiamme


27.06.2025 |
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"Metti due dita nel culo di ciascuna e con i pollici martelli quei piccoli punti di fuoco..."
Nicole era già nuda, distesa sul tavolo della cucina brasiliana, le gambe spalancate, il clitoride gonfio e vivo, lucido di umori. Le dita ancora umide, ma ferme. Ti guardava. Occhi accesi, bocca semiaperta, pronta.Ti avvicinasti senza parlare. Le afferrasti la coscia e le infilasti due dita dentro lentamente.
Poi ti chinasti e glielo prendesti in bocca. Il suo clitoride.
Lo leccavi con fame, con precisione. Lo succhiavi, lo schiacciavi contro la lingua, lo pizzicavi con le labbra.
Nicole gemeva, ansimava. «Sì… così zio… continua… solo lì… fammi impazzire…»
Le dita affondavano, la tua lingua fuori. Il suo corpo si irrigidiva, pronta a venire.
Ma ti fermasti. Ti alzasti, le lasciasti la figa in fiamme, il piacere bloccato a un millimetro dall’esplosione.
«Aspetti.»
«No, ti prego… fammelo finire!»
«Aspetti.»
Entrò Gis. Nuda. I capezzoli tesi, la figa lucida, il clitoride già scoperto, pulsante.
Tu le ordinasti: «Leccala.»
E lei lo fece. Si chinò su Nicole, le spalancò la figa con due dita e cominciò a leccarla.
La lingua di Gis era lenta, precisa, tagliente.
Nicole si contorceva, gridava. «Zia… zia… così… sto venendo… sto…»
Tu ti avvicinasti, il cazzo duro come roccia.
Lo infilasti nella bocca di Gis mentre le leccava il clitoride.
Un gioco perfetto: Nicole godeva, Gis godeva di darle piacere, tu godevi di entrambe.
Gis succhiava, mentre la lingua non si staccava mai da quel piccolo bottone incandescente che stava facendo impazzire Nicole.
Il primo orgasmo esplose come una bomba. Nicole urlò, le gambe tremavano. Gis si staccò con un sorriso, con la bocca sporca e fiera.
Tu prendesti Nicole in braccio e la buttasti sul divano.
Le apristi le gambe con forza. Il clitoride era teso, ancora caldo. Lo stimolasti con le dita, poi con la lingua, poi con la punta del cazzo.
Lei si dimenava. «Non scoparmi… fammi solo venire così! Solo con quello!»
E così facesti. Glielo massaggiasti, glielo pizzicasti, glielo succhiasti fino a farla urlare di nuovo, mentre Gis si masturbava guardando, con le dita sul proprio clitoride gonfio.
Poi ti sedesti sul divano.
«Ora tutte e due sopra. Insieme.»
Nicole ti salì sopra. Ti prese dentro con un gemito.
Gis le salì dietro, il suo clitoride sfiorava la schiena della nipote, mentre ti leccava il collo e i capezzoli.
Le spinte iniziarono.
Tre corpi.
Due fighi.
Due clitoridi gonfi, eccitati, sfregati, succhiati, colpiti dalle dita.
Le facevi venire una, due, tre volte.
Tu resistevi.
Poi, mentre erano stremate, glielo sparasti addosso.
Uno spruzzo sul clitoride di Nicole. Un altro su quello di Gis.
Vennero di nuovo solo sentendo la tua essenza addosso.
E tu credevi fosse finita.
Ma non lo era.
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Epilogo – L’Inferno del Clitoride
Sono in ginocchio davanti a te. Sudate. Nude. Esauste. Ma non domate.
I clitoridi roventi. I buchi ancora pulsanti.
Le fai leccare tra loro.
Gis su Nicole. Nicole su Gis.
Ma niente penetrazione.
Solo clitoride.
Solo lingua.
Solo il peccato che si ripete.
Le sputi sopra. Le spalmi.
Metti due dita nel culo di ciascuna e con i pollici martelli quei piccoli punti di fuoco.
Il loro godere è bestiale.
Grugniti. Tremori. Lacrime.
Poi le metti a pecora.
Apri i loro culi.
E mentre con una mano ti masturbi, con l’altra le fai toccarsi.
«Solo il clitoride. Veloci. Forti. Senza fermarvi.»
Le dita scorrono come pazze.
I gemiti si fondono.
Tu vieni. Uno spruzzo potente, diretto.
Lo mandi sui clitoridi aperti, gonfi, stanchi.
Lo sbatti sopra come olio sul fuoco.
E loro impazziscono.
Urlano. Godono. Tremano.
Poi cadono a terra. Spalmate.
Clitoridi distrutti. Buchi aperti.
Sorrisi diabolici.
E Nicole, con la voce strozzata, sussurra:
«Zio… sei l’inferno del piacere… sei il mio Dio del clitoride…»
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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